Betfair è un marchio di successo e come tale riconosciuto in particolare dai tanti appassionati di gioco a distanza di ogni parte del globo. Un successo che l’azienda ha iniziato a costruire sin dal suo debutto sul mercato, avvenuto in corrispondenza del nuovo millennio, ovvero nel 2000. Proprio in quell’anno, infatti, Andrew Black, trader di JP Morgan, e Edward Wray, programmatore e scommettitore professionista, decisero di sfruttare la tendenza sempre più evidente di molti giocatori a preferire la modalità online alle strutture fisiche.
A rendere Betfair una entità del tutto speciale nel suo ambito, è una intuizione di non poco conto, ovvero la fusione tra scommesse sul web e mercati finanziari. Un’operazione condotta a termine soprattutto mediante l’istituto del betting exchange, il quale ha comportato una vera e propria rivoluzione nelle scommesse sportive. Dal suo debutto, Betfair ha continuato a crescere costantemente in doppia cifra in termini di fatturato, espandendosi a livello globale.
Dalla sua sede centrale, dislocata nella parte occidentale di Londra, ad Hammersmith, e da a Clonskeagh, a Dublino, si dipartono diramazioni commerciali verso oltre 140 paesi di ogni parte del globo, tra cui, naturalmente, l’Italia, ove il brand è presente dal 2008. Una presenza che è stata gratificata da una accoglienza notevole, tale da farne una delle piattaforme più in auge nel nostro Paese.
Alla luce di quanto detto possiamo affermare che Betfair è da considerare a tutti gli effetti un brand potenzialmente valido per tutti coloro che sono intenzionati a mettere a frutto i propri contenuti. Andiamo a vedere i motivi i quali ci spingono a ritenerlo tale.
Il gaming continua ad avanzare in Italia
Il primo fattore da mettere in rilievo, quando si parla di gioco a distanza, è il forte avanzamento del settore in Italia. Se è cosa nota il feeling tra italiani e gioco d’azzardo, occorre sottolineare come nel corso degli ultimi anni tale genere di attività si sia andato digitalizzando, a discapito delle strutture fisiche disseminate lungo il territorio peninsulare.
Nel corso del 2020, in particolare, è avvenuto lo storico sorpasso del gioco online a danno di quello tradizionale. Un evento facilitato dalle nuove esigenze sanitarie indotte dalla comparsa del Covid in Italia, il quale ha spinto un gran numero di giocatori a trasferire la propria attività sul web.
Oltre alla necessità di tutelarsi dal possibile contagio, a pesare in tal senso è stata la possibilità di bypassare un’altra strozzatura del gioco tradizionale, ovvero la necessità di chiusura giornaliera delle strutture fisiche. In rete, al contrario, tale esigenza non esiste e chi vuole può giocare a qualsiasi ora del giorno, magari optando per le sezioni live predisposte nei vari casinò online, con la presenza di operatori in carne e ossa.
Il gioco digitale, inoltre, può anche avere luogo in mobilità, ovvero utilizzando un semplice smartphone o un tablet per farlo. In tal modo gli interessati possono puntare e giocare anche mentre si spostano per recarsi al lavoro o per tornare a casa, passando il tempo con una attività ludica in grado di spezzare la noia.
Il risultato reso possibile da queste prerogative ha quindi condotto il nostro Paese ad un evento giudicato storico, il quale ha spostato anche risorse pubblicitarie in direzione del web. In particolare, sono proprio le aziende del settore a reclamare spazi pubblicitari in cui provare a strappare clienti e quote di mercato alla concorrenza. Il tutto a vantaggio degli editori.
Affiliation marketing con Betfair: è la soluzione ideale?
Betfair è a tutti gli effetti un brand. Occorre sottolinearlo in quanto proprio sui brand, ovvero sui marchi riconosciuti dai consumatori, si fonda la pubblicità. Avere rapporti con una azienda di questo genere è di vitale importanza per chi ha necessità di far fruttare anni di lavoro sui contenuti.
Com’è ormai noto a molti publisher che hanno dovuto scontrarsi con la complicata realtà dell’advertising, questo mercato ormai da tempo è praticamente monopolizzato dalle grandi aziende tecnologiche, a partire da Google con il reclamizzato e contestato Adsense. In pratica le Big Tech sfruttano tutta la propria potenza di fuoco per dare vita ad una rendita di posizione, grazie alla quale possono imporre condizioni a loro esclusivo vantaggio, o quasi.
Per cercare di spezzare questa situazione, molti piccoli editori hanno quindi deciso di iniziare a guardarsi intorno, alla ricerca di fonti di guadagno alternative. Una missione parzialmente riuscita, considerato come le statistiche dell’anno appena passato segnalino la persistenza di incrostazioni complicate da rimuovere. Eppure qualcosa si muove, grazie all’affiliation marketing. Di cosa si tratta?
Affiliation marketing, la formula che si propone di andare incontro agli editori
Il marketing di affiliazione è una formula pubblicitaria che sta incontrando un successo sempre più vistoso, in molti Paesi. A garantirne il successo è proprio la situazione abnorme creata dalle grandi aziende tecnologiche, che lasciano in pratica le briciole o poco più ai loro publisher.
Il suo modus operandi è abbastanza semplice, trattandosi di una triangolazione che vede protagonisti:
- il gestore che mette a disposizione i contenuti del suo sito per ospitare le inserzioni, sotto forma di link o video;
- l’azienda interessata a far conoscere i propri prodotti o servizi per aumentare il proprio giro d’affari;
- il network di affiliazione che funge da tramite per il contatto tra i due soggetti precedenti.
In questa triangolazione, tutti vedono realizzarsi il proprio interesse: l’editore e il network di affiliazione sotto forma di provvigioni per la parte svolta, l’azienda con la crescita di fatturato che può conseguirne. Proprio per questo motivo l’affiliation marketing continua a crescere anno dopo anno, riuscendo a erodere una parte del terreno su cui continuano a prosperare le Big Tech.
Come scegliere il network per le affiliazioni?
L’affiliation marketing è quindi una possibile soluzione all’affannosa ricerca di soluzioni commerciali in grado di remunerare in maniera degna per presentare online siti caratterizzati non solo da una bella grafica, ma anche da contenuti originali e di rilievo.
Per poterne trarre realmente vantaggio, però, occorre anche sapere come muoversi al suo interno. Non tutte le piattaforme che lo praticano, infatti, sono in grado di soddisfare integralmente le aspettative delle proprie controparti. Anzi, ad essere precisi, ci sono network che riescono a farlo in maniera molto più puntuale di altri. Occorre quindi partire da una domanda preliminare, prima di scegliere un soggetto con cui interloquire: quali sono i migliori network di affiliazione?
La risposta che ci sentiamo di dare al quesito è la seguente: quelli che riescono a garantire rapporti con i cosiddetti brand, ovvero le aziende conosciute da tutti gli interessati ad una determinata nicchia di mercato (e magari anche al di fuori della stessa). Si tratta in effetti di una pre-condizione assolutamente indispensabile, in quanto proprio i grandi marchi possono aiutare in maniera decisiva a conseguire introiti di rilievo.
Betfair è in effetti uno di questi grandi marchi ed è riconosciuto come tale dagli appassionati di gioco a distanza. Sulla sua piattaforma si alternano giorno dopo giorno un gran numero di utenti che, dopo aver aperto un conto di gioco si dilettano a puntare i propri soldi su slot machine, giochi da tavolo o scommesse sportive. Ne deriva un giro d’affari che deve essere alimentato in continuazione, garantendo l’afflusso di nuovi iscritti. Per favorirlo, Betfair si rivolge a determinati operatori di affiliation marketing. Quelli che lo portano in dote sono sicuramente i migliori.
Affiliation marketing: Imperial Deal è il nome giusto?
Tra le piattaforme di affiliation marketing che sono in grado di garantire la presenza di Betfair nel paniere di brand proposti, spicca il nome di Imperial Deal. Si tratta del soggetto che più di altri è riuscito a evidenziare quelle che dovrebbero essere le caratteristiche ideali per andare incontro alle legittime aspirazioni degli editori, a partire dalla capacità di intrattenere rapporti privilegiati con brand di successo, in particolare quelli collegati al gioco a distanza, a partire proprio da Betfair.
A questa prima peculiarità, Imperial Deal aggiunge poi remunerazioni che sono tra le più alte in assoluto del settore. Già questo dato di fatto costituisce un’ampia prova della volontà di non ripetere gli stessi errori che hanno avvelenato i rapporti tra un gran numero di publisher, in ogni parte del globo, e grandi aziende tecnologiche, pronte a sfruttare la propria potenza di fuoco per strozzare letteralmente le controparti.
Naturalmente, queste sono le caratteristiche che saltano immediatamente agli occhi di chi è alla ricerca di un network di affiliazione in grado di dimostrarsi un reale valore aggiunto. Ad esse occorre però aggiungere altri fattori non di poco conto, partendo dalla possibilità da parte degli editori di avere a propria disposizione inserzioni poco inflazionate. In particolare, quelle dei grandi marchi del gaming e del betting tricolore non sono a disposizione di tutti. Occorre riuscire a soddisfare degli standard qualitativi per poterle includere nel proprio sito. Ne consegue una politica tesa a garantire chi tali standard riesce effettivamente a conseguirli.
Altro fattore da apprezzare nella proposta di Imperial Deal è la presenza di una piattaforma estremamente semplice da utilizzare. Una caratteristica di non poco conto, poiché in tal modo viene ad essere notevolmente agevolato il lavoro degli editori, che non sono costretti a perdere tempo nel tentativo di capirne il funzionamento. In un momento storico in cui il tempo vale denaro, si tratta di un fattore di primaria importanza.
I publisher i quali hanno deciso di iscriversi a Imperial Deal, possono poi contare su un altro fattore di rilievo, ovvero il payout posizionato a livelli molto bassi. Troppo spesso i network di qualsiasi genere obbligano le controparti a conseguire livelli minimi di retribuzione, prima di procedere ai pagamenti. Nel caso specifico, il payout è stabilito ad appena 50 euro, il livello più basso attualmente esistente nel settore dell’affiliation marketing.
Oltre al payout basso, però, i pagamenti sono contraddistinti da un’altra peculiarità sconosciuta a gran parte della concorrenza. Ci riferiamo al fatto che i siti che si rivelano in grado di garantire numeri rilevanti in termini di visite, vengono premiati con pagamenti che sono effettuati di settimana in settimana. Un modus operandi destinato a facilitare enormemente il rapporto tra le controparti, instaurando un rapporto di fiducia assolutamente essenziale.
Altra caratteristica che dovrebbe essere apprezzata enormemente dai gestori dei siti è poi rappresentata dall’affiancamento di incaricati del network agli editori. Si tratta di un dato da non sottovalutare, in quanto troppo spesso i publisher dopo aver effettuato l’iscrizione ad una piattaforma vengono abbandonati al proprio destino. In questo caso sono invece i delegati di Imperial Deal a monitorare costantemente la situazione e a ritagliarsi un ruolo proattivo, teso a prospettare ogni nuova opportunità di guadagno reale o potenziale.
Infine, ricordiamo la possibilità concessa ad ogni gestore di sottoporre il suo sito ad una analisi approfondita tesa a verificarne le potenzialità e, nel caso, includerlo nel novero dei portali Premium, per i quali i livelli di remunerazione si elevano in maniera sensibile.
Al termine di questa analisi, possiamo affermare che Imperial Deal è riuscito a fare leva su questa serie di peculiarità per riuscire ad acquisire un ruolo sempre più centrale all’interno dell’affiliation marketing italiano. In tal modo è riuscito a fungere da polo di attrazione tra un gran numero di editori perennemente alla ricerca di affiliazioni in grado di rivelarsi effettivamente performanti. Per chi sia intenzionato a iscriversi ad una piattaforma simile, di conseguenza, il nostro consiglio è di valutare l’opportunità offerta dal network, anche considerato come non sia necessario pagare nulla per poter procedere in tal senso.
L’iscrizione è completamente gratuita e non è necessario alcun requisito.