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Affiliazioni poker online: cosa sono e come guadagnare

Affiliazione Pepegol

Nel corso dell’anno, complice anche la diffusione del Covid sul suolo tricolore, in Italia si è verificato un vero e proprio boom del poker online. Testimoniato dai dati pubblicati da Agimeg (Agenzia giornalistica sul mercato del gioco), i quali fanno intuire come la tendenza potrebbe proseguire ancora a lungo.

Crescono non solo le poker-room, ovvero le sale virtuali che consentono di iscriversi e partecipare ai tornei, ma anche i cash game, detti anche ring game, ovvero il poker giocato con denaro reale, espresso in gettoni. Un trend che coinvolge tutti i big del comparto e che vede il tentativo di inserimento anche di soggetti non proprio raccomandabili, ovvero quelli non dotati di licenza rilasciata dall’AAMS (Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato).

Come è possibile guadagnare grazie al trend in atto?

Il boom del poker online può rappresentare un vantaggio non solo per le piattaforme di gioco che operano ormai da tempo sul web. Ma anche per chi magari ha un sito o un blog in grado di attirare un notevole numero di utenti e intende monetizzare il lavoro svolto nel corso del tempo per riuscire a calamitarlo. Un lavoro tale da comportare un ingente impiego di risorse, non solo finanziarie, ma anche di tempo.

Molti gestori di siti e blog hanno provato nel passato a rivolgersi alle grandi concessionarie di pubblicità operanti su Internet. Non solo a programmi come Adsense di Google, ma anche ad altri meno noti. Tutti imperniati su quel pay per click il quale assomiglia ad un vero e proprio girone infernale. Non solo, infatti, è complicato riuscire a far eseguire l’azione richiesta agli utenti, ma nel caso in cui essa abbia luogo può comportare un guadagno assolutamente irrisorio, a volte pari a pochi centesimi.

Risultati deludenti che sono peraltro la regola e non certo l’eccezione. Tanto da spingere molti a guardarsi intorno alla ricerca di alternative. Che in effetti esistono.

L’affiliate marketing

Tra le alternative che si sono imposte nel corso degli ultimi anni, quella che sembra assicurare maggiori garanzie è l’affiliate marketing. Ovvero quella formula che prevede l’apposizione di links sui contenuti dislocati all’interno di un sito o di un blog, cliccando sui quali l’utente viene reindirizzato ad una piattaforma di betting o gambling.

Naturalmente, il gestore del sito affiliato per concedere il suo spazio viene premiato con una provvigione, stabilita a livello contrattuale. La quale può essere duratura o sotto forma di una tantum. Ovvero sotto forma di revenue share o cost per click.

Nel primo caso, il compenso monetario si risolve in una parte del guadagno che un proprio utente assicura al bookmaker o alla piattaforma di gaming con le sue giocate, solitamente attestato tra il 20 e il 40% del totale.

Nel secondo viene stabilito in partenza e si traduce in un compenso fisso. In entrambi i casi la provvigione viene erogata al sito affiliato a patto che l’utente reindirizzato non solo si registri alla piattaforma, ma versi anche il deposito iniziale.

Piccola storia dell’affiliate marketing

L’inventore dell’affiliate marketing è stato William J. Tobin, considerato un vero e proprio pioniere del web. Una reputazione assolutamente meritata, se si pensa che a partire dal 1968 ha fondato dieci start-up diverse, oltre a registrare 15 diversi brevetti relativi a prodotti e software.

Il primo programma di marketing di affiliazione vide protagonista proprio una delle sue aziende, PC Flowers & Gifts, la quale nel 1988 offrì uno dei primi servizi di commercio elettronico in linea sulla rete Prodigy. Come si può facilmente capire, il boom di Internet era ancora un sogno, ma la validità della formula da lui proposta fu reso evidente dai 25mila fioristi che furono collegati dalla struttura immateriale varata. La quale, nel 1991, proprio sull’onda del successo conseguito fu venduta per 6 milioni di dollari.

Sulla scia dell’idea di Tobin si andò ad inserire alla fine del millennio un altro imprenditore di cui nessuno sapeva nulla, un certo Jeff Bezos. Sì, proprio lui, il fondatore di Amazon,  la prima azienda a utilizzare il marketing di affiliazione come programma disponibile al grande pubblico. Lanciato nel 1996, il programma di Amazon permetteva infatti alle persone di registrarsi in modo da poter offrire collegamenti sul proprio sito web. Una piccola somma di denaro veniva infatti destinata a chi portava nuovi clienti. Un modello che, con le dovute modifiche, è in vigore ancora oggi.

Le affiliazioni con il poker: due operatori da seguire

Anche nel settore del poker online il marketing di affiliazione è sempre più in voga. E anche in questo settore, occorre cercare di individuare i soggetti che sono in grado di assicurare remunerazioni alte e il sufficiente grado di sicurezza. In modo da evitare pessime sorprese, che sono sempre dietro l’angolo.

Il primo nome da segnalare è Betaffiliation. Si tratta di una proposta in grado di mixare alcuni fattori molto importanti per chi nel passato vanta delusioni alle proprie legittime aspirazioni di guadagno. Il suo programma di affiliazione, infatti, vede la contemporanea presenza di commissioni che sono le più alte disponibili sul mercato, di una piattaforma estremamente intuitiva, della massima puntualità nei pagamenti e dell’opportunità di fare affidamento su un affiliate manager dedicato, il quale indica all’affiliato il modo migliore per indirizzarsi verso il massimo rendimento possibile del suo sito. Il programma prevede una provvigione a favore del sito affiliato per ogni suo utente che si trasforma in giocatore. La quale può variare proprio sulla base di quanto disposto a livello contrattuale. Altra caratteristica di Betaffiliation è infatti la meritocrazia: le provvigioni sono scaglionate e tendono ad alzarsi con la capacità dei siti affiliati di generare traffico.

Una seconda soluzione che si è andata imponendo in maniera rilevante, nonostante si tratti di una proposta molto più recente, è poi rappresentata da Pepegol. In questo caso l’operatore basa il suo notevole appeal su revenue share molto alte, tra le più elevate in assoluto e sulla possibilità di riuscire a controllare in maniera capillare i volumi di traffico generati. Va poi considerato come la piattaforma sia in grado di assicurare molti motivi di attrazione, a partire proprio dalla possibilità di giocare a poker, anche dal vivo, con una serie di eventi e tornei i quali sono in grado di fidelizzare i giocatori e impedire che la abbandonino, vanificando gli sforzi fatti in precedenza.

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