Come è ormai noto, la patria del football è considerata l’Inghilterra, tanto che i Leoni per decenni sono stati indicati con il termine di Maestri nel mondo del calcio. Una nomea, a dire il vero, non molto meritata, considerato che la nazionale ha vinto soltanto una edizione dei Mondiali, quella disputata in casa nel 1966 e non senza furibonde polemiche relative all’arbitraggio della finalissima contro la Germania Ovest.
Ma il calcio è realmente nato in Inghilterra? Una domanda che ci si dovrebbe senz’altro porre, se si pensa che già nell’XI secolo A.C. un gioco che prevedeva l’impiego di una palla aveva come teatro il Giappone. Una pratica analoga al Tsu-chu in voga in Cina praticamente nello stesso periodo, tanto che i due Paesi intorno al 50 A.C. arrivarono addirittura a sfidarsi in questo gioco che prevedeva l’esclusivo impiego dei piedi per calciare un pallone fatto di piume e capelli, al fine di spedirlo in una buca fatta con due canne di bambù.
Anche Grecia e Roma ebbero a loro volta versioni del calcio, di maggiore o minore successo: nel primo caso l’Episkyros, che però non divenne mai specialità olimpica, nel secondo l’Harpastum, che a sua volta era una sorta di mix tra calcio e rugby, in quanto era ammesso l’utilizzo di mani e piedi per poter infine andare ad appoggiare la palla sulla linea di fondo avversaria.
Grande fulgore ebbe poi il calcio fiorentino, che ebbe come teatro la Firenze dei Medici e il quale fu poi imitato anche a Bologna. Si trattava però di giochi più simili al rugby, considerato che la palla, più piccola di quella in uso nel calcio moderno, veniva solitamente trattata con le mani. Mentre una versione del gioco che si avvicinò maggiormente al football fu quella in uso a Prato, ove infatti il pallone veniva colpito coi piedi, in quanto essendo più grosso, la spinta impressa dalle mani sarebbe risultata insufficiente a produrre buoni risultati.
Si deve arrivare all’età moderna per vedere finalmente il football affacciarsi all’orizzonte in Inghilterra, dove per tutto il corso dell’Ottocento fu però confuso spesso con il rugby. Soltanto la decisione di riunire giocatori di calcio al Trinity College di Cambridge, al fine di codificare finalmente il gioco e dargli regole ben precise, produsse una netta cesura tra rugby e calcio, agevolando lo sviluppo di entrambi gli sport. Era finalmente scoccata l’ora del football, che avrebbe avuto la sua prima storica data nel 1857, quando nacque lo Sheffield Club United, primo sodalizio calcistico a livello mondiale. Da quel momento gli inglesi si dedicarono al proselitismo nel resto del continente, in particolare grazie ai tanti marinai che non mancavano di portarsi dietro un pallone da calcio con cui trascorrere le ore in cui le proprie navi non erano in alto mare. Fu proprio in questo modo che il football arrivò anche in Italia, precisamente a Genova, ove nacque il primo club tricolore in assoluto, il Genoa Cricket and Football Club.