Chi investe in
criptovalute dovrebbe farlo solo se è potenzialmente pronto, in linea con il proprio profilo di rischio, a perdere tutto, ovverosia a ritrovarsi a dover gestire delle potenziali perdite totali. Questo è quanto, in accordo con quanto riportato da Wallstreetitalia.com, ha messo in evidenza, nel rapporto settimanale di fine febbraio, Richard Turnill che è a capo degli investimenti strategici di
BlackRock.
Mercato delle criptovalute tra rischi elevati e forti criticità
Con il report, datato 26 febbraio del 2018, BlackRock spiega anche perché le
monete virtuali al momento non possono entrare a far parte dei grandi portafogli, ovverosia in quelli che vengono gestiti dagli
investitori professionali. Nel dettaglio, quella che è attualmente la più grande società di investimento nel mondo pone l’accento sul fatto che i rischi operativi sulle criptovalute sono unici nel suo genere a partire dai casi di scarsa liquidità, e passando per l’alta volatilità giornaliera. In più, i mercati delle
criptovalute in larga parte non sono regolamentati, il che significa che il fattore rischio non può che aumentare.
Il far west delle criptomonete, occhio alle Ico!
Ecco perché, per i detrattori di criptomonete come
Bitcoin,
Ethereum e
Ripple, il mercato delle monete virtuali è un vero e proprio far west che ha bisogno di regolamentazione anche e soprattutto a tutela dei piccoli investitori. E questo perché nel 2017 quasi la metà delle
Ico ha portato a perdite ed a fallimenti legati al disinteresse dei trader, alla scarsa raccolta ed in alcuni casi le
Initial Coin Offering sono state in tutto e per tutto architettate come frodi finanziarie tra vendite piramidali e schemi Ponzi.
La situazione attuale per le monete virtuali
Al di là delle autorevoli analisi pubblicate da BlackRock, sulle monete virtuali la situazione non è poi così pessima visto che, secondo i dati forniti da Worldcoinindex.com, attualmente il mercato delle criptovalute presenta una
capitalizzazione di mercato complessiva che sfiora i 460 miliardi di dollari. Per le
monete virtuali più capitalizzate, inoltre, è vero che siamo lontani dai massimi storici che sono stati registrati a cavallo tra il mese di dicembre del 2017 e l’inizio del 2018, ma non si può dire che i prezzi si siano azzerati. Anzi, il Bitcoin dai minimi di febbraio del 2018, in area 6.600 contro il dollaro, attualmente passa di mano sopra quota 11 mila, contro il biglietto verde, a conferma del fatto che le perdite potenziali sono ampie, ma se si azzecca il timing per entrare anche i guadagni possono essere rilevanti.