La Serie A è arriva a giocare l’ottava giornata di campionato, con Juventus e Inter ad andare in fuga con i bianconeri a più uno. Dietro Atalanta e Napoli a inseguire, con la Roma fermata dalla Sampdoria del grande ex Claudio Ranieri e col Milan di Pioli fermato dal Lecce sul 2-2. In questo articolo diamo spazio al meglio e al peggio di quanto visto nell’ottavo turno, con un pagellone vero e proprio, a tratti anche ‘goliardico’, andando in ordine decrescente da 10 a 0. Eccolo di seguito:
VOTO 10 – A Gianluigi Buffon per la sua prestazione contro il Bologna. A 41 anni il portiere della Juventus resta decisivo, salvando i bianconeri nel finale con un intervento da Campione. E’ tornato alla Juventus per giocare e dare il suo contributo, senza se e senza ma. E al momento è un contributo con la C maiuscola, come già fatto contro il Verona. IMMORTALE
VOTO 9 – Alla coppia Lautaro Martinez-Lukaku, per un perfetto connubio di coppia. I due si trovano bene e nel 4-3 sul campo del Sassuolo si sono divisi il ‘pranzo’ del Mapei Stadium, rigori compresi, con una doppietta a testa. ACCOPPIATA
VOTO 8 – Alla partita Lazio-Atalanta per un 3-3 spettacolare e fatto di grandi giocate. Muriel e Gomez da una parte, Correa e Immobile dall’altra. Anche errori ovviamente, ma vedere due squadre giocare così è stato un piacere per gli occhi. SPETTACOLARE
VOTO 7 – Ad Andreas Cornelius, attaccante danese del Parma. Un migliaio di anni fa, i Vichinghi partirono alla conquista del mondo, lasciando un segno indelebile del loro passaggio in tutta Europa. E l’ex Copenaghen decide di lasciare il segno contro il Genoa, entrando al posto di Inglese dopo pochi minuti e segnando una tripletta tra il 42’ e il 50’. VICHINGO
VOTO 6 – A Claudio Ranieri e una sufficienza meritata alla sua ‘prima’ Sampdoria. Non era certo facile arrivare e dare un’organizzazione di squadra ai blucerchiati, reduci dalla disastrosa gestione Di Francesco. Subito la Roma di fronte e una Samp in campo senza fronzoli e con tanta sostanza. La strada è ancora lunghissima verso la salvezza, ma iniziare senza prendere gol è la medicina giusta. ‘VECCHIA VOLPE’
VOTO 5 – Al Torino di Walter Mazzarri che sta diventando una delle delusioni di questo avvio di campionato. Quattro sconfitte in otto giornate sono troppo per i granata, partiti con ambizioni diverse e già reduci dall’eliminazione in Europa League. Serve una svolta immediata, perché anche Belotti nel deserto può fare poco, impiegando spesso i 90 minuti di gioco a cercare l’acqua che non c’è … ANONIMO
VOTO 4 – Alla giornata storta di Palomino all’Olimpico in Lazio-Atalanta. Il difensore dei nerazzurri ne combina di tutti i colori, con un secondo tempo davvero da dimenticare e facendo ‘nascere’ un arcobaleno sull’Olimpico per i padroni di casa innescando la rimonta da 0-3 a 3-3. Suo il fallo in occasione del calcio di rigore che ha dato il là alla risalita della Lazio, ma più in generale una sensazione di insicurezza preoccupante. SPAESATO
VOTO 3 – A Simone Verdi e al ‘fantasma’ del giocatore che era a Bologna, avvistato nel match della Dacia Arena contro l’Udinese. Impalpabile per i 60 minuti che resta in campo, poi Mazzarri in preda alla desolazione più totale lo sostituisce con Iago Faque. Lo spagnolo impiega una trentina di secondi per fare meglio dell’ex Napoli. DA RIGENERARE
VOTO 2 – Alla fase difensiva del Sassuolo e ai primi 70 minuti di gioco del match contro l’Inter. Un modo di coprire il campo inadeguato, una difesa in tilt con Muldur, Marlon, Peluso e Tripaldelli a combinarne davvero di cotte e di crude, due rigori compresi. Al tecnico Roberto De Zerbi il compito di porre rimedio, prima che sia troppo tardi. INDIFENDIBILE
VOTO 1 – Alla preparazione atletica della Roma e ai tantissimi infortunati. Fonseca ne perde di fatto due a partita, ultimi Cristante e Kalinic nella sfida contro la Sampdoria. Qualcosa non va, al netto dei problemi traumatici. Ma la costante degli infortuni muscolari continua, problemi già riscontrati in passato con Rudi Garcia prima ed Eusebio Di Francesco poi. VIAGGIO A LOURDES?
VOTO 0 – Al Genoa che crolla senza attenuanti al Tardini di Parma. I gialloblu si esercitano in un tiro al bersaglio dal primo all’ultimo minuto, vincendo per 5-1. Per Aurelio Andreazzoli è suonata l’ora della fine, per un esonero rinviato due settimane fa e adesso inevitabile. Una squadre senza né capo e né coda, totalmente da ricostruire dal nuovo tecnico. ALLO SBANDO