Nel quadro della nostra rassegna su Euro 2020, andiamo stavolta a cercare di capire quello che potrebbe accadere nella fase a gironi della rassegna. Stavolta a finire sotto la nostra lente d’ingrandimento è il Gruppo E, uno di quelli che, almeno sulla carta, sembrano ben delineati in partenza.
Spagna: è la chiara favorita
Almeno sulla carta non sembrano esserci dubbi: la Spagna è la chiara favorita per il primato nel girone. Le Furie Rosse non saranno più quelle di un decennio fa, ma sono pur sempre una delle migliori espressioni del calcio continentale.
La squadra allenata da Luis Enrique ha perso nel corso degli ultimi anni molti dei suoi grandi interpreti e l’opera di ricostruzione si sta rivelando più difficoltosa del previsto. Tra i nuovi in ascesa i nomi in maggior evidenza sono quelli di Rodri, centrocampista centrale del Manchester City, e Daniel Olmo, trequartista del Lipsia.
Mentre tra i “vecchi”, vanno segnalati in particolare Sergio Ramos (Real Madrid) e Sergi Busqets (Barcellona). Tutti i componenti della rosa iberica sono comunque ormai molto noti al grande pubblico e danno ampie garanzie in vista di una competizione in cui conterà anche avere alternative di valore ai titolari.
Il punto debole è probabilmente da ravvisare nell’attacco, ove mancano punte in grado di fare realmente la differenza. Lo stesso Morata, cui è stata affidata la titolarità della maglia numero 9, stenta molto spesso, soprattutto quando la gara si rivela complicata. Per quanto riguarda il primo posto del girone dovrebbe bastare e avanzare, ma nelle fasi successive questa lacuna potrebbe rivelarsi decisiva.
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VISITA IL SITOSvezia: riuscirà anche stavolta a sorprendere?
La Svezia è da sempre una squadra temibile. Se negli anni ’50 è stata una vera e propria grande del calcio mondiale, arrivando in finale ai Mondiali del 1958, anche negli anni successivi ha sempre saputo mantenersi su livelli notevoli, pur senza mai più raggiungere la vetta. Nel corso degli ultimi Mondiali, quelli disputati in terra russa, ha dato vita alla sorpresa più grande, eliminando la nostra Nazionale, una vera e propria impresa che dovrebbe essere ricordata dalle sue avversarie.
La rosa a disposizione di Janne Andersson non avrà però il suo punto di forza in Zlatan Ibrahimovic, tornato a vestire la maglia della sua nazionale dopo una parentesi, ma infortunatosi al ginocchio durante Juventus-Milan di campionato e dunque out. E dunque in attacco si punterà sulla stellina emergente Alexander Isak, centravanti della Real Sociedad fornito di classe e capacità atletiche fuori dal comune.
Altro punto di forza del team scandinavo è rappresentato da Emil Forsberg, laterale d’attacco del Lipsia, cui è affidato il compito di fornire palloni invitanti alle punte. Mentre in difesa spicca Victor Lindelöf, centrale in forza al Manchester United. Anche in questo caso, comunque, ci sono molti giocatori ormai abituati alle grandi sfide del calcio europeo e in grado quindi di reggere l’impatto anche con le squadre più forti. L’obiettivo è naturalmente il secondo posto.
Polonia: terza forza o qualcosa di più?
La Polonia continua a rappresentare una sorta di incognita. La squadra guidata da Paulo Sousa presenta una rosa che sulla carta desta una certa impressione, partendo naturalmente dalla presenza di Robert Lewandoski. Il fuoriclasse del Bayern Monaco è il vero e proprio pilastro di una squadra che può comunque contare su un notevole numero di individualità.
Tra le quali molte conoscenze del calcio italiano, come il portiere della Juventus, Wojciech Szczęsny, il laterale difensivo Bartosz Bereszyński (Sampdoria), il centrale difensivo Kamil Glik (Benevento), il centrocampista Arkadiusz Reca (Crotone) e il rifinitore Piotr Zieliński (Napoli).
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VISITA IL SITOTra gli altri punti di forza della squadra polacca non va dimenticato il centrocampista centrale Grzegorz Krychowiak, attualmente in forza alla Lokomotiv Mosca, anche se in calo rispetto ai fasti di Siviglia, quando era considerato uno dei migliori interpreti del suo ruolo.
Un gruppo ben assortito il quale ormai da tempo sembra costantemente sulla rampa di lancio, senza però mai riuscire a dare vita al vero e proprio salto di qualità. Resta da capire se ci riuscirà stavolta, o se invece l’appuntamento sarà ancora rimandato.
Slovacchia: è vietato sognare?
Infine la Slovacchia, squadra cui, almeno sulla carta spetta il ruolo di anello debole della catena. Il team allenato da Štefan Tarkovič, non ha in effetti un organico paragonabile alle altre squadre del girone. La stella è Milan Škriniar, centrale dell’Inter, al quale vanno ad aggiungersi alcuni nomi abbastanza noti agli appassionati come Juraj Kucka (Parma), Peter Pekarik (Hertha Berlino) e Ondrej Duda (Colonia). Per il resto atleti non molto conosciuti, ma comunque ormai da tempo abituati a confrontarsi con discreti risultati con il calcio europeo.
Naturalmente la squadra punta sulla coesione per colmare il gap tecnico esistente con le altre partecipanti al girone. Resta da capire se sarà sufficiente per non dover lasciare anzitempo la rassegna, come previsto da molti.
I nostri pronostici
La qualificazione della Spagna e il suo primato nel girone non sembrano poter sussistere dubbi. Qualsiasi altro risultato sarebbe in effetti estremamente sorprendente, nonostante l’assenza di attaccanti in grado di fare la differenza. Per il secondo posto la lotta sembra ristretta a Svezia e Polonia, con una piccola preferenza alla squadra nordica. Mentre sembra spacciata, almeno in avvio, la Slovacchia.
Un pronostico anche in questo molto incerto, come del resto si può appurare dando una sguardo alle quote di Goldbet, Eurobet e SNAI. I quali permetteranno come solito agli appassionati di cimentare la propria conoscenza del football internazionale provando a pronosticare l’esito finale di una competizione estremamente attesa dalle tifoserie europee.
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