Qual è lo stadio più grande del mondo? Se una volta era il Maracanà di Rio de Janeiro a guidare questa particolare classifica, oggi non è più così, dopo la serie di ristrutturazioni che hanno portato la capienza dai circa 200mila posti originari ai poco meno di 79mila odierni. La leadership è quindi passata ad altre strutture, che pure sono dislocate in Paesi che non possono certo essere considerati potenze calcistiche, almeno per ora.
Il Rungrado May Day Stadium
Il primo posto in questa particolare graduatoria spetta infatti, ad oggi, al Rungrado May Day Stadium, situato a Pyongyang, in Corea del Nord. Se di solito in questo stadio gioca la nazionale di calcio del Paese comunista, va però ricordato che la struttura è solita anche ospitare gli eventi ufficiali del regime nordcoreano, in particolare quelli che vedono la presenza di Kim Jong-Un. La capienza ufficiale è di 150mila persone, ovvero più di un terzo in più del secondo classificato, ovvero il Camp Nou di Barcellona.
L’Asia davanti a tutti
A destare una certa sorpresa è proprio il fatto che sia l’Asia, continente ove il calcio è popolare, ma non ha mai dato vita a performance travolgenti, ad avere il maggior numero di grandi stadi a livello mondiale. Oltre allo stadio di Pyongyang, nella classifica dei primi dieci troviamo anche lo stadio Azadi di Teheran, quarto assoluto con 95mila spettatori, il Gelora Bung Karno Stadium di Jakarta (Indonesia), ottavo con 88mila spettatori, e il Bukit Jalil National Stadium di Kuala Lampur, in Malesia, nono con poche centinaia di posti in meno.
In Europa si va verso il ridimensionamento
Se il gigantismo sembra ormai destinato a farla da padrone in Asia, in Europa si sta invece andando nella direzione contraria, con un continuo ridimensionamento delle capienze il quale è figlio in particolare del fatto che il calcio sta diventando sempre più uno sport televisivo. Va anche sottolineato come proprio il tentativo di rendere non solo più comodi, ma anche più sicuri gli stadi abbia portato alla sensibile riduzione degli spettatori, in particolare con l’eliminazione del parterre, ovvero dei posti ove una volta era possibile vedere la gara stando in piedi. Un esempio in tal senso è lo Stadio Olimpico di Roma, nato come Stadio dei Centomila proprio grazie ad un vasto settore in piedi e che con il tempo ha visto ridursi sempre di più la propria capienza, sino agli attuali 70mila spettatori.