“Non posso prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere la stagione. È una scelta che comporterebbe responsabilità in capo al sottoscritto di una gravità inaudita. Non posso essere il becchino del calcio italiano”, queste le parole del presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Una sorta di ‘supplica’, quella finale, del numero uno del calcio italiano, per far tornare a rotolare il pallone in campo dopo lo stop dettato dall’emergenza Coronavirus. E frasi che vanno anche in una direzione strettamente economica, dato che l’azienda calcio in Italia ha un notevole impatto sulle finanze dello Stato. E dunque quanto vale il calcio in Italia?
Il volume d’affari del calcio
I numeri che si possono leggere dal bilancio del CONI e dai report a bilancio della FIGC a fine 2019, ci dicono come il calcio in Italia generi un volume d’affari di quasi 5 miliardi di Euro. Una cifra enorme davvero che, per far capire ancora meglio, coinvolge oltre 28 milioni di appassionati nel nostro paese e rappresenta di fatto il 12% del Pil del calcio a livello mondiale. Numeri che portano una grande somma di denaro ogni anno anche alle casse dello Stato Italiano, precisamente 1,2 miliardi di euro tra fisco e previdenza.
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