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Tutti i pronostici del campionato di calcio olandese: analisi delle partite con precedenti, statistiche, quote, probabili formazioni e approfondimenti in vista di ogni giornata di Eredivisie.
L’Eredivisie rappresenta il massimo livello del calcio professionistico olandese. È uno dei tornei più antichi in assoluto, considerato come la prima edizione risalga addirittura al 1897-98. Solo nel 1958, però, il torneo è diventato professionistico, a seguito del mutamento di status dell’intero calcio olandese avvenuto in quell’anno. Con il professionismo è anche stata ridefinita la formula, con l’introduzione del girone unico al posto dei play-off tra le squadre vincitrici dei vari tornei regionali. Formula ancora oggi attuale.
Alcuni dei momenti più importanti che hanno segnato la storia del campionato di Eredivisie.
Il 28 maggio del 1969 è una data chiave per il calcio moderno. Nella finale di Coppa dei Campioni disputata al Santiago Bernabeu di Madrid, infatti, gli appassionati di calcio europei hanno la prima presa di contatto con l’Ajax di Johan Cruyff. Una prima non proprio fortunata, che però segna solo l’inizio di un percorso. Che di lì a poco cambierà completamente il football.
La finale della maggiore competizione continentale del 1969, segna in pratica la fine di un ciclo, quello del Milan e l’inizio di un altro, quello che vedrà il calcio olandese caratterizzare il decennio successivo. Lo scontro di Madrid si rivela sin dall’inizio proibitivo per i lanceri, contro una squadra pronta ad affondare come una lama nel burro. Il calcio totale di Rinus Michels è ancora in una fase larvale: la difesa gioca troppo alta, senza protezione, e il ritmo non è ancora quello micidiale degli anni successivi. Ma, soprattutto, la grande promessa, Cruyff, è ancora lontano dalla forza devastante che lo farà diventare una leggenda. La classe già si intuisce, ma scatta solo ad intermittenza. Tanto che una difesa esperta come quella milanista non ha eccessive difficoltà nel contenerlo.
Inoltre la mancanza di precauzioni difensive, si rivela un vero suicidio per i tulipani. Per Pierino Prati, imbeccato a ripetizione dai compagni, è quindi un gioco da ragazzi farsi trovare pronto all’appuntamento già al 7° minuto, per battere Bals. Il primo tempo è praticamente un monologo rossonero, con gli attaccanti milanisti ripetutamente vicini al raddoppio. Che arriva al 39°, ancora con la Peste, il quale sigilla la superiorità mostrata lungo tutto l’arco della prima frazione di gioco dagli uomini di Rocco.
Nel secondo tempo si assiste a qualche timido segnale di reazione dell’Ajax, che accorcia le distanze con un rigore di Vasovic al quarto d’ora. Il Milan, però, non si smonta e riprende a collezionare palle goal. Le due reti di distanza vengono ristabilite appena sei minuti dopo, con Angelo Sormani. La gara è virtualmente chiusa e la quarta rete serve a suggellare la straordinaria serata di Prati.
Ormai, però, la strada è segnata. Se Cruyff, Suurbier, Hulshoff e Keizer sono già presenti nella sfortunata finale madrilena, nel corso del biennio successivo si aggiungono gli altri pezzi con cui Michels darà lezioni di calcio totale nel triennio tra il 1971 e il 1973. Si tratta di Stuy, Krool, Neeskens, Mühren, Rep e Haan. Gli stessi che comporranno l’ossatura della grande Olanda del 1974, una delle squadre più spettacolari di ogni epoca. Che, però, non avrà mai la consacrazione internazionale che avrebbe meritato. Per ben due volte, infatti, l’Arancia Meccanica è costretta a chinare il capo di fronte ai Paesi organizzatori del Mondiale. Prima nel 1974, a Monaco di Baviera, contro una Germania capitanata da un altro mostro sacro del calcio di ogni epoca, Franz Beckenbauer, e da Gerd Muller. Poi, quattro anni più tardi, a Buenos Aires, contro l’Argentina, in una gara violentissima, che vede l’Olanda cogliere un palo sull’1-1, in pieno recupero, con Rensembrink, per poi cedere ai supplementari.
Per l’Ajax, intanto, il ciclo d’oro era già terminato. A segnarne la fine la cessione di Cruyff al Barcellona, avvenuta nell’ottobre del 1973. Prima di rivedere il team di Amsterdam in vetta, dovranno passare più di due decenni.