ADM, Gioco responsabile, 18+ Il gioco è vietato ai minori di 18 anni. Può causare dipendenza.

Affiliazione Bwin: guadagnare promuovendo bookmaker e casinò online

Bwin.it

L’affiliazione Bwin può essere la soluzione giusta per gli editori online? Sicuramente sì, ma per capirlo occorre prendere la questione più da lontano, partendo ad esempio dalle statistiche relative al mercato pubblicitario sul web, con particolare riferimento a quello italiano.

Nel nostro Paese, Internet anche nel 2021 si è confermato il primo media per raccolta pubblicitaria. La sua quota di mercato si attesta al 46%, sei punti in più rispetto alla televisione. Sono invece ridotte praticamente alle briciole la stampa (7%), la radio (4%) e l’out of home (3%). Il totale della raccolta è pari a 9,3 miliardi di euro, quasi un miliardo e mezzo in più rispetto a dodici mesi prima, tanto da raggiungere il valore più alto dal 2009.

Il mercato pubblicitario digitale, quindi, continua a crescere e anche per l’anno appena concluso la crescita dovrebbe essere nell’ordine del 7%. Tutto bene, quindi? Non proprio. Questa crescita, infatti, avviene in concomitanza con la sempre più evidente concentrazione di risorse nelle casse estremamente capaci delle gradi aziende tecnologiche. Le Big Tech, infatti, stanno sfruttando in maniera sempre più evidente la loro rendita di posizione, imponendo le proprie condizioni a discapito di tutti gli altri attori.

Tra coloro che rischiano di restare stritolati in questa logica ci sono soprattutto gli editori, ovvero coloro che gestiscono siti e propongono contenuti spesso di grande rilievo. La loro ricerca di fonti pubblicitarie viene infatti troppo spesso frustrato dalle incrostazioni di un mercato monopolizzato da Google e company. Tanto da spingere molti publisher a guardarsi intorno alla ricerca di soluzioni alternative.

L’affiliation marketing può essere la soluzione giusta?

Tra le soluzioni alternative che si stanno facendo apprezzare ormai da anni, un posto di assoluto rilievo spetta all’affiliation marketing. Come tale si intende la vera e propria triangolazione che viene a formarsi tra:

  1. un editore che mette a disposizione contenuti di livello;
  2. un’azienda alla ricerca di spazi su cui pubblicizzare i propri prodotti o servizi;
  3. una piattaforma che si incarica di mettere in contatto editori e aziende.

In questa triangolazione, ognuno dei soggetti interessati è in grado di trarre il proprio profitto. L’editore e la piattaforma ricevono provvigioni per la messa a disposizione della struttura virtuale, l’azienda trova una platea ideale cui proporre prodotti o servizi.

A testimoniare il successo della formula sono anche in questo caso le statistiche, che attestano una crescita costante del marketing di affiliazione, a livello globale. Una crescita in atto ormai da anni e che dovrebbe senz’altro proseguire nel futuro. Se è difficile scalzare le posizioni delle Big Tech, è comunque positivo che ci sia un riequilibrio sul mercato pubblicitario digitale, in modo tale da permettere ai piccoli editori di sfuggire alla vera e propria tagliola rappresentata da Adsense e dai programmi di analogo tenore, che troppo spesso si rivelano vantaggiosi solo per la concessionaria.

Sono necessarie affiliazioni di qualità

Abbiamo visto come il marketing di affiliazione si stia imponendo come una soluzione alternativa di spessore ai programmi di advertising delle grandi aziende tecnologiche. Occorre però sottolineare che anche in questa nicchia di mercato non tutti gli attori sono di uguale livello, come è del resto facilmente immaginabile.

A decidere le gerarchie sono una serie di fattori, tra i quali spicca la capacità di portare marchi di prestigio in dote. Gli utenti del web, infatti, come del resto accade nella vita di tutti i giorni, sono soliti privilegiare i brand, le aziende che ormai da tempo godono di una reputazione difficilmente scalfibile. Chi riesce a intrattenere rapporti con queste realtà è sicuramente da preferire a chi magari propone imprese le quali offrono prodotti e servizi di qualità, ma sono ancora in fase di affermazione.

Bwin è una di queste realtà, grazie alla posizione di crescente forza che sta assumendo nel variegato e concorrenziale panorama del gioco a distanza tricolore. Non è complicato capire come le affiliazioni ad esso riconducibili siano di conseguenza in grado di rivelarsi un vero e proprio valore aggiunto.

A proposito di Bwin

Bwin è stata fondata nel corso del 1997, ovvero in un periodo storico in cui l’affermazione del gioco online stava ancora muovendo i suoi primi passi. Nel 1998 ha intuito però quello che stava per accadere, lanciando il suo primo sito di gioco a distanza, con un focus rivolto soprattutto alle scommesse sportive, in particolare su quelle dal vivo.

Il grande successo arriso alla società ha quindi permesso a Betandwin, come a lungo è stata identificata dal grande pubblico, di quotarsi alla Borsa di Vienna, iniziando un percorso sempre più ricco di soddisfazioni, sfociato nella costituzione di Bwin Party Digital Entertainment PLC, nel 2011, risultato della fusione tra bwin Interactive Entertainment AG e PartyGaming PLC. Di stanza a Gibilterra, vanta la quotazione anche presso il London Stock Exchange, facendo parte dell’indice FTSE 250. Già questa quotazione in borsa dovrebbe far capire il livello raggiunto dall’azienda nel corso della sua storia.

Dal primo giorno di febbraio del 2016 è entrato a far parte della galassia di GVC Holding PLC, gruppo che quattro anni più tardi si è trasformato in Entain e il quale vanta diramazioni commerciali in Austria, India, Danimarca, Bulgaria, Germania, Uruguay, Ucraina, Regno Unito e, naturalmente, Italia.

Grazie ad una forza lavoro pari a circa 3200 addetti, riesce a fatturare nel corso dell’anno oltre 4 miliardi di euro sotto forma di scommesse sportive e giochi da casino. Un fatturato cui concorre anche Gioco Digitale, altra realtà di spicco del panorama tricolore e che rappresenta un eloquente biglietto da visita per chiunque sia intenzionato a sfruttarne il marchio dal punto di vista delle affiliazioni.

Affiliation marketing, sì, ma con chi?

Abbiamo quindi spiegato cos’è l’affiliation marketing e ricordato l’importanza di farlo con il network giusto, ovvero uno di quelli che possono portare in dote marchi di rilievo, a partire da Bwin. Tra le piattaforme che sono in grado di farlo, spicca Imperial Deal, realtà che si sta affermando con forza sempre maggiore sul mercato italiano.

A sospingerne le fortune è un notevole mix, in cui proprio la presenza di affiliazioni collegate al gioco a distanza è uno dei punti salienti. Per chi non lo sapesse, infatti, il gambling sta assumendo un ruolo sempre più forte sulla rete. In particolare in Italia, ove il numero dei giocatori che decide di staccarsi dalle slot fisiche per convertirsi ai software proposti online continua ad aumentare.

Basti pensare in tal senso che nel corso del 2020 il gioco online ha messo a segno uno storico sorpasso rispetto a quello condotto nei casino tradizionali e nei tanti locali che lungo la penisola avevano deciso di puntare sulle slot machine per rimpinguare il proprio volume d’affari. Un trend facilitato dal Covid e dalle nuove necessità sanitarie, il quale promette di rafforzarsi nel corso dei prossimi anni.

Imperial Deal è appunto in grado di proporre le affiliazioni Bwin, oltre a quelle di tutti i principali brand del gioco a distanza, o quasi. Già questo fattore dovrebbe far comprendere ai dubbiosi la convenienza di iscriversi al suo programma di advertising.

Imperial Deal è il miglior programma di affiliation marketing in Italia?

La domanda se Imperial Deal sia il miglior programma di affiliation marketing esistente sul mercato tricolore è a questo punto del tutto logica e comprensibile. Da parte nostra non ci azzardiamo a dare un  risposta esaustiva, limitandoci a ricordare alcuni semplici dati di fatto, ovvero le caratteristiche che gli permettono di concorrere a questo genere di graduatoria.

Imperial Deal, network di affiliazione scommesse e casinò online
Imperial Deal, network di affiliazione scommesse e casinò online

Ogni network di affiliazione, in linea con la sua missione pubblicitaria, deve per forza di cosa presentarsi come il migliore su piazza. Fare il contrario si tramuterebbe in una vera e propria missione suicida. Molto meglio, quindi, esagerare le proprie prerogative che sminuirle.

Per riuscire ad evitare questa comprensibile strategia di auto-incensamento, è però possibile intraprendere un’altra strada. Per rispondere alla domanda di partenza, cioè, riteniamo che il primo passo da mettere in campo consista nel privilegiare in fase di scelta le piattaforme le quali si dimostrano in grado di mixare i seguenti fattori:

  1. il massimo di professionalità possibile;
  2. la spiccata attitudine a remunerare al meglio coloro che decidono di iscriversi al programma;
  3. la capacità di intrattenere rapporti con marchi di primo piano, come tali riconosciuti dal grande pubblico.

Nel caso di Imperial Deal, per quanto concerne il primo punto possiamo dire che la piattaforma porta avanti il suo operato affiancando agli editori i propri incaricati, cui spetta il compito di proporre soluzioni in grado di aiutare la controparte a sfruttare al meglio la potenzialità dei propri contenuti, oltre a proporre soluzioni tese ad ottimizzare i guadagni. Un servizio di tutoraggio che è in grado di produrre già nel breve termine i suoi primi risultati.

A livello di remunerazione, il discorso non muta sostanzialmente. Imperial Deal è infatti in grado di offrire livelli di guadagno che sono tra i più elevati presenti oggi sul mercato tricolore. Andando in tal modo incontro ad esigenze che troppo spesso vengono mortificate da altre realtà tendenti a squilibrare un rapporto tra parti il quale non dovrebbe mai pendere eccessivamente dalla loro parte.

Infine i rapporti commerciali con i brand di prima fascia, punto che abbiamo già toccato ricordando come nella platea di marchi proposti dalla piattaforma sia possibile rintracciare Bwin e gli altri attori di primo piano di un comparto sempre più sulla cresta dell’onda, come quello del gioco a distanza. Alla luce di quanto detto, possiamo dire di avere già dato una prima risposta al quesito iniziale: sì, Imperial Deal può tranquillamente concorrere per la palma di migliore network di affiliation marketing in Italia.

Imperial Deal - Affiliazione Scommesse e Casinò
Imperial Deal – Affiliazione Scommesse e Casinò

A rafforzare questa impressione concorrono una serie di caratteristiche che sono state riscontrate da tutti i publisher i quali hanno deciso di iscriversi a Imperial Deal, ovvero:

  • la presenza nel pacchetto proposto di affiliazioni non inflazionate, ovvero non aperte a chiunque sia intenzionato a sfruttare i propri contenuti dal punto di vista pubblicitario
  • commissioni che sono tra le più elevate disponibili al momento sul mercato tricolore;
  • un payout che è molto inferiore rispetto a quello proposto da realtà concorrenti, posizionato ad appena 50 euro, contro il doppio che viene di solito deciso dalle piattaforme concorrenti;
  • la possibilità di riscuotere non a livello mensile, bensì settimanale nel caso in cui i numeri si facciano realmente interessanti;
  • quella di sottoporre il proprio sito ad una analisi tesa a riscontrarne l’effettiva qualità, con conseguente iscrizione nella fascia Premium e innalzamento delle prospettive di guadagno.

Una serie di peculiarità, le quali hanno permesso a Imperial Deal di acquisire un ruolo sempre più centrale all’interno dell’affiliation marketing italiano, calamitando grande consenso tra gli editori  alla ricerca di affiliazioni realmente performanti. Prima di iscriversi ad una piattaforma di questo genere, quindi, consigliamo di valutare l’opportunità offerta da questo network, soprattutto in considerazione del fatto che non occorre pagare nulla per poter procedere in tal senso.

L’iscrizione è completamente gratuita e non è necessario alcun requisito.

 

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